L’UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE NEL TURISMO IN LIBERTA’
Si è tenuto domenica 10 settembre, nello spazio Agorà del Salone del Camper, nel padiglione 4 di Fiere di Parma, l’interessante convegno “Turismo in Libertà: l’area di sosta integrata. Il BIM applicato alla realizzazione degli spazi di accoglienza”, promossa dall’APC – Associazione Produttori Caravan e Camper e che ha visto come relatori il prof. Paolo Fiamma (Responsabile Scientifico del Dipartimento DESTeC dell’Università di Ingegneria di Pisa), Francesca Tonini (Direttore Generale di APC) e Gianni Brogini (Direttore Marketing di APC). Scopo di questo incontro è stato quello di approfondire il tema, già anticipato nel “Rapporto Nazionale 2017 sul Turismo in Libertà in Camper e in Caravan”, su come le nuove tecnologie digitali e nello specifico quelle interdisciplinari, caratteristiche del Building Information Modeling (BIM), possano offrire un’innovativa occasione per tutte le aziende che vogliano cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale, come indicato dal Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico. Il BIM è un metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente. La costruzione virtuale è visualizzabile come un modello geometrico tridimensionale. Il Building Information Modeling viene utilizzato sia nel settore edile per la progettazione e costruzione, sia nel facility management: permette di realizzare un modello logico costruttivo gestionale (non solo geometrico) del manufatto che si intende costruire.
Una gestione digitale della progettazione, esecuzione e gestione di un’area di sosta può portare alla realizzazione di un caso di eccellenza con l’utilizzo del BIM. Le caratteristiche specifiche di un’area di sosta possono essere, infatti, parametrizzate ed espresse per aggregazione di funzioni modulari: può essere cioè costruita, gestita con la stessa immediatezza di un’area di sosta che disponga solo di funzioni base. Grazie al calcolo computazionale è possibile valutare una serie di attributi dell’infrastruttura in grado di cogliere interesse collettivo e giustificare la loro predisposizione. Installazioni caratterizzanti l’area di sosta in relazione alle specifiche di quel territorio, indicazioni multimodali per la sua promozione, fino a sistemi di sensori per l’accessibilità e la sicurezza dell’area di sosta stessa, divengono variabili di uno stesso processo di ideazione e realizzazione. Nello specifico, questo tipo d’infrastrutture potrebbe divenire una delle esemplificazioni del concetto di interconnessione propria dell’attuale fase di digitalizzazione dell’industria dell’accoglienza. Un’area di sosta, proprio per le sue caratteristiche di interazione con il territorio sulla quale verrà realizzata, può divenire un’infrastruttura intelligente, in grado di localizzarsi, acquisire dati, fare dei rapporti sull’utenza e le sue caratteristiche, attuare una diagnosi delle proprie funzionalità, contribuire a realizzare un data base per la mobilità, connettersi ad altre strutture, anche semplici. Approfondendo l’esempio dell’area di sosta, essa potrebbe quindi presentarsi come un’area di sosta di eccellenza: intelligente perché dotata di automatismi semplici, a basso costo, ma in grado di rimanere autosufficiente e parte attiva dell’industria dell’accoglienza dei territori.
“Grazie a questo studio – sottolinea Francesca Tonini, Direttore Generale di APC – che abbiamo fatto col prof. Fiamma, che si inserisce all’interno della strategia europea dell’industria 4.0, intendiamo permettere alle aziende e agli attori che ruotano attorno al Turismo in Libertà di capire come il digitale, le nuove tecnologie e, in particolare, il Building Information Modeling, siano in grado di valorizzare e ottimizzare il nostro comparto in generale ma soprattutto l’accoglienza all’aria aperta, portando alla realizzazione di vere e proprie aree di sosta d’eccellenza”.
La fattibilità ed efficacia di questa sperimentazione è spiegata dal prof. Paolo Fiamma: “Grazie a un metodo come il BIM e ai suoi numerosi parametri di progettazione e costruzione, la realizzazione di un’area di sosta può essere controllata sia nei costi che nei tempi, oltre che nelle risorse utilizzate. Inoltre, è possibile ‘customizzarla’ in base alle esigenze dei singoli territori, rispettando anche le caratteristiche ambientali e strutturali di una particolare zona. Non da sottovalutare la gestione dei costi, che può avere un impatto importante anche sulle amministrazioni comunali in termini di ritorno economico e di impatto sul territorio”.