L’atmosfera romantica della Rocca Malatestiana
Questo mese l’appuntamento della Cultura on the road sbarca in Emilia Romagna! APC GOLD CARD alla mano, ci dirigiamo verso la costa adriatica e, tra un tuffo e l’altro, noi di APC vi portiamo alla scoperta di uno dei borghi più belli d’Italia, Montefiore. La sua splendida Rocca, sentinella di pietra delle terre malatestiane, offre scorci davvero unici sulla costa da Fano a Ravenna.
Sorta intorno al 1337, la Rocca Malatestiana nasce con funzioni difensive e le sue geometrie imponenti vengono successivamente trasformate in una residenza. Rimane sotto il dominio dei Malatesta fino al 1458, quando viene occupata da Federico di Montefeltro per un breve periodo prima di cadere sotto il controllo politico del centro di Montefiore.
All’interno alcuni pannelli narrano momenti di vita e di storia vissuta realmente in questa Rocca. Curiosità: questo castello ha custodito per 640 anni un grande segreto d’amore. Costanza Malatesta era figlia dell’Ungaro Malatesta (signore di Montefiore), di buona cultura e dal carattere un po’ ribelle. Sposò Ugo D’Este, fratello della matrigna Costanza D’Este, nel 1363. Il marito morì dopo solo 7 anni di matrimonio, lasciando la giovane vedova a vent’anni. Trascorse a Montefiore gli ultimi anni insieme all’amato padre, che morì nel 1372. Rimasta sola, si innamorò di un giovane cavaliere proveniente da un ducato dell’Alta Alemagna, Ormanno. La loro storia d’amore segreta rimase reclusa tra le mura della Rocca, finché lo zio di Costanza, Galeotto Malatesta, assoldò un sicario e fece uccidere i due giovani amanti, i cui corpi non vennero mai trovati.
La passione dei due giovani amanti riecheggia ancora nella maestosa Rocca Malatestiana, teatro di gioie e di dolori e testimone del forte contrasto tra l’infelicità di Costanza e la prosperità dell’ambiente in cui era reclusa.
Oggi tutte le aree della Rocca sono accessibili grazie alla collaborazione tra il Comune di Montefiore e la Soprintendenza per i beni architettonici dell’Emilia Romagna e di Ravenna, che hanno rinnovato il complesso monumentale rendendolo uno dei siti storici più rilevanti della regione. Le ricerche archeologiche hanno riportato alla luce una notevole quantità di reperti ottimamente conservati: monete, boccali, attrezzi da lavoro, armi e sigilli prestigiosi permettono di scorgere il panorama sociale della vita del castello, dalla quotidianità alla vita di corte, fino all’attività militare.
Scoprite le ampissime sale dell’Imperatore e del Trono, per sentirvi in un’altra epoca e ammirare opere della metà del Trecento, percorrendo lunghe scale che attraversano l’edificio da cima a fondo. Affreschi lussuosi ricoprono gran parte delle pareti e il cortile interno vi stupirà per la sua freschezza e il pozzo in marmo d’Istria.
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