IN VIAGGIO TRA I BENI IMMATERIALI UNESCO - Associazione Produttori Caravan e Camper

IN VIAGGIO TRA I BENI IMMATERIALI UNESCO

Non di soli luoghi è fatto un viaggio. Lo sappiamo bene, noi amanti del turismo in libertà che adoriamo entrare in vero contatto con i posti e le comunità che visitiamo. Ecco perché, ancor più in un momento in cui è difficile spostarsi, conoscere tradizioni locali e culture meno note può essere un buon modo per tenere accese la curiosità e la voglia di esplorare.
Tra le tante guide che possono ispirarci in questo viaggio c’è anche l’elenco dei beni immateriali dell’UNESCO. Questo patrimonio straordinario ha recentemente accolto due nuove tradizioni che parlano molto di Italia: l’arte delle perle di vetro e l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia.

 

 

Cosa sono i beni immateriali UNESCO?

La risposta viene direttamente dall’UNESCO: i beni immateriali sono “espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo, artigianato tradizionale”.
Per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, anche questi elementi sono infatti parte del patrimonio culturale in quanto tradizioni ancora vive che ci sono state trasmesse dai nostri antenati.
Tutelare e valorizzare un bene immateriale diventa così un modo per conservare e rinnovare “la diversità culturale di fronte alla globalizzazione” visto anche che “la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere”.

 

 

Italia, un patrimonio da scoprire

L’UNESCO ha avviato l’opera di salvaguardia dei beni culturali immateriali nel 2003: in meno di vent’anni sono stati riconosciuti 549 elementi in 127 Paesi del mondo.
L’Italia conta ben 14 beni iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale. Dall’Opera dei pupi siciliani all’arte del pizzaiuolo napoletano, dalla transumanza alla dieta mediterranea, fino alle ultime due tradizioni inserite nel corso del 2020: l’arte delle perle di vetro e l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia.

 

 

L’arte delle perle di vetro

Uno degli ultimi beni immateriali introdotti nel Patrimonio Unesco ha tra i suoi simboli Venezia e affonda le sue origini nel tardo Medioevo.
È infatti nella città lagunare che a quel tempo si è sviluppata l’importante arte delle perle di vetro. Non è difficile immaginare i laboratori nelle calli veneziane e gli artigiani al lavoro nel dare forma a perle preziose, destinate a prendere la via del mare verso nuovi lidi.
Pregiate merci di scambio prima, oggetti d’arte e di gioielleria poi, le perle di vetro sono il simbolo di un saper fare artigiano che si è tramandato fino a oggi, di generazione in generazione. E sono le protagoniste di una storia che parla di tradizioni, di innovazioni tecniche, di identità territoriale.
Una storia che parte da Venezia ma che si diffonde nel mondo, come dimostra anche il fatto che il bene immateriale dell’arte delle perle di vetro coinvolge anche la Francia.

 

L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia

Ci spostiamo invece in Piemonte per il secondo bene immateriale italiano riconosciuto dall’Unesco nel 2020: l’arte dei suonatori del corno da caccia.
Si tratta di una tradizione condivisa con Francia, Belgio e Lussemburgo, che ci riporta alle atmosfere del XVII e XVIII secolo, delle grandi corti europee, delle battute di caccia reali. Diventato presto uno strumento anche nella musica d’arte, in ambito militare e d’intrattenimento, il corno ha trovato la sua “casa” nella comunità costituita dai suonatori dell’Equipaggio della Regia Venaria, formazione musicale rivitalizzata nel 1996 dall’Accademia di Sant’Uberto-Onlus.
A loro, e ai colleghi francesi, belgi e lussemburghesi, si deve l’inserimento di questo bene immateriale nel Patrimonio UNESCO, dopo anni di ricerche che hanno portato anche al ritrovamento di un corno originale sabaudo settecentesco.

 

 

Verso quale tradizione ci mettiamo in viaggio?

Naturalmente, non ci sono solo i beni immateriali dell’UNESCO. Ogni luogo ha le sue tradizioni, le sue feste, le sue “arti”. Una ricchezza che ci aspetta per farsi scoprire. Basta solo puntare la bussola verso le tradizioni invece che verso un luogo. Sarebbe la prima volta per te? Hai già un’idea di quale tradizione potrebbe diventare la tua meta? Raccontacelo su Facebook.

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